L'oro caduto dal cielo
Nel medioevo gli alchimisti cercavano di ottenere l’impossibile: volevano trasformare il piombo scadente in oro scintillante.
La storia li ritrae come vecchi eccentrici, se solo avessero saputo che i loro sogni erano davvero realizzabili!
Infatti, oggi possiamo produrre oro sulla terra, grazie a delle invenzioni moderne che quegli alchimisti medievali si sono persi per qualche secolo.
Ma per capire come questo metallo prezioso sia arrivato in principio sul nostro pianeta, dobbiamo guardare verso l’alto, verso le stelle: l’oro è extra terrestre.
Invece che nascere dalla crosta rocciosa del pianeta, fu in realtà “preparato” nello spazio ed è presente sulla terra a causa di esplosioni stellari cataclismatiche dette supernove.
Le stelle sono composte soprattutto da idrogeno, l’elemento più semplice e leggero. L’enorme pressione gravitazionale di una tale quantità di materia si comprime e attiva la fusione nucleare nel nucleo della stella. Questo processo rilascia energia dall’idrogeno, facendo brillare la stella.
Nel corso di molti milioni di anni, la fusione trasforma l’idrogeno in elementi più pesanti: elio, carbonio, e ossigeno, bruciando gli elementi successivi sempre più velocemente per creare ferro e nichel.
Tuttavia, a quel punto la fusione nucleare non rilascia più energia sufficiente e la pressione del nucleo si esaurisce.
Gli strati più esterni collassano nel centro, e riprendendosi da questa improvvisa iniezione di energia, la stella esplode formando una supernova.
L’estrema pressione di una stella che collassa è così alta che i protoni e gli elettroni subatomici vengono spinti insieme al nucleo e formano i neutroni. I neutroni non hanno carica elettrica respingente, quindi vengono facilmente catturati dagli elementi del gruppo del ferro.
La cattura di molti neutroni permette la formazione di elementi più pesanti che, in circostanze normali, una stella non è in grado di formare, dall’argento all’oro, dal piombo, all’uranio.
In forte contrasto con la trasformazione millenaria da idrogeno e elio, la creazione degli elementi più pesanti di una supernova avviene in pochi secondi.
Ma che ne è dell’oro dopo l’esplosione?
L’onda d’urto della supernova, in espansione, spinge i suoi detriti primari attraverso il mezzo interstellare, scatenando una vorticosa danza di gas e polvere che si condensa e nuove stelle e pianeti.
L’oro della terra, forse, è stato creato così, prima di essere modellato in forma di vene dell’attività geotermica.
Come si crea l'oro artificialmente in laboratorio?
Miliardi di anni dopo, oggi estraiamo questo prezioso prodotto nelle miniere, un processo costoso ulteriormente complicato della rarità dell’oro. In effetti, tutto l’oro che abbiamo estratto nella storia, potrebbe essere abbassato in solo tre piscine olimpioniche, sebbene ciò rappresenti molta massa perché l’oro è circa 20 volte più denso dell’acqua.
Possiamo produrre maggiori quantità di questo bene tanto bramato?
In effetti, sì, utilizzando acceleratori di particelle possiamo simulare le complesse reazioni nucleari che creano loro nelle stelle. Ma queste macchine possono produrre ora soltanto atomo per atomo.
Quindi ci vorrebbe quasi un’era dell’universo per produrre 1 grammo a un costo molto superiore dell’attuale valore dell’oro.
Non è proprio una buona soluzione economica.
Ma se raggiungessimo un ipotetico punto in cui avremmo estratto tutto l’oro sepolto nella terra, potremmo cercare anche in altri posti. Si stima che l’oceano contenga 20 milioni di tonnellate di oro dissolto ma in concentrazioni estremamente basse: Attualmente l’operazione è troppo costosa.
Magari un giorno vedremo una corsa per estrarre la ricchezza minerale negli altri pianeti del nostro sistema solare, magari una supernova in futuro sarà abbastanza vicina a noi da inondarci con il suo tesoro.
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